FIORI PERDUTI DELLE MARCHE
Dalla metà del secolo scorso, l’agricoltura tradizionale, alla ricerca di un aumento della produttività, è scesa in guerra contro le erbe spontanee e, se in un primo momento l’uso di diserbanti dava i sui frutti in termini economici, non passò molto per vederne le conseguenze.
La biodiversità perduta, fatta di erbe e fiori che dipingevano i nostri bei campi, andandosene si portò con sé gli insetti utili, responsabili fino a quel momento di regolare complessi equilibri naturali.
Riguardo l’avidità Seneca appuntava:
“Una cieca cupidigia ci spinge verso cose che ci nuoceranno e, in ogni caso, non ci appagheranno mai.”
Verso la fine degli anni 60 “l’agente arancio”, il defogliante irrorato con aerei sulle foreste del Vietnam da parte dell’esercito statunitense, causò nell’immediato più di un milione di disabili, oltre alle gravi conseguenze di salute nei nuovi nati.
Ma non tutto è perduto, oggi sono molti gli agricoltori con un atteggiamento più attento e coscienzioso, finalmente diminuiscono i campi diserbati prima della nuova semina, color giallo natura morta, e sempre più di frequente si possono ammirare campi di cereali arrossire di papaveri o impreziositi di gladioli, ranuncoli, fiordalisi e tanti altri.
I semi scelti da Terre di Raffaello sono varietà autoctone della nostra zona, ne promuoviamo la conoscenza e la diffusione, sostenendo il bisogno di ricreare un ecosistema fondato sulle biodiversità.
Abbiamo l’onore di vivere nel territorio che diede i natali a Gino Girolomoni, “Custode della Terra”, tra i primi nel percepirne il malessere e a trovarne la cura.
Molte delle nostre scelte vengono dall’averti conosciuto, per questo ti abbiamo voluto ricordare immaginandoti camminare compiaciuto tra i fiori selvatici della tua terra.
Grazie Gino
COMPOSIZIONE DEL MISCUGLIO (mix di specie annuali selvatiche)
Agostemma githago
Anthemis arvensis
Centaurea cyanus
Glebionis segetum
Nigella damascena
Papaver rhoeas
Buglossoides arvensis
Consolida regalis Gray
Legousia speculum-veneris
Matricaria recutita
Myosotis arvensis
Papaver apulum Ten
Sherardia arvensis
Viola arvensis Murray
Informazioni generali per la semina e la gestione del prato
PERIODO DI SEMINA
Ci sono due periodi di semina: la primavera (marzo) e l’autunno (settembre-ottobre).
PREPARAZIONE DEL TERRENO DI SEMINA
Vanno eliminate le infestanti presenti. L’eccessiva presenza di infestanti è il fattore che più compromette la riuscita della semina. È importante che la superficie del terreno abbia una grana fine, per permettere ai semi di potervi aderire efficacemente e così massimizzare la germinazione.
SEMINA
Si sparge il seme in superficie e si rulla; non serve interrare ulteriormente il seme, o coprirlo con altri materiali. La germinazione avviene dopo circa 10 giorni dalla semina se il terreno rimane umido e con temperature adeguate, altrimenti richiede un tempo più lungo. L’aspetto del prato dopo la germinazione si presenta più rado di quanto avviene nei comuni prati da giardino, fatto che non deve destare preoccupazione, perché del tutto normale.
IRRIGAZIONE
Subito dopo la semina, bagnare il terreno. In caso di eventi siccitosi è bene fare irrigazioni di soccorso.
CONCIMAZIONI
Nella maggioranza dei casi, i terreni risultano essere troppo ricchi di nutrienti per un buon equilibrio del prato fiorito, per cui è bene non concimare. L’eccesso di nutrienti favorisce le graminacee e le infestanti a scapito dei fiori.
FIORITURE
Andranno in fioritura dalla primavera all’estate.